20 agosto 2009

sarà colpa dei miei silenzi o delle nostre stupide incomprensioni. ma io lo sento il vuoto che ci divora dentro. che mastica i nostri affetti e poi divora tutto ciò che cerchiamo di costruire. siamo un cantiere aperto. uno spazio in continua evoluzione. ma dove ci porterà questo continuo trasformarsi? io non riesco a restare me stesso. la stasi è il male del nostro tempo e con essa l'eccessiva velocità. le vie di mezzo sono finite. e noi le odiamo più dei nostri opposti. sputiamo amore a denti stretti poi sussurriamo frasi inutili e apriamo la bocca per gridare a squarciagola che li odiamo tutti. quegli insignificanti esseri che respirano. le vostre scatole luminose. i cavi elettrici che ci attraversano. l'aria elettromagnetica che respiriamo. le emozioni senza fili che condividiamo. e che questo mondo è una merda. tutto questo perchè amiamo la vita. e usiamo le parole degli altri per dire ciò che non sappiamo dire. "siamo destinati a morire e va' bene così".

4 commenti:

  1. Molto spesso quella che viene vista come repulsione alla vita,annientazione,autodistruzione,emarginazione,disadattamento non viene compreso,tropppo spesso.Nesssuno capisce che è propio l'amore per la vita a portare a questo e il difficile miscelarsi ad essa,per lo meno a quella finta e imposta da regole di buon costume.Troppo spesso si vuole che siamo macchine,che ci comportiamo come conviene,ma a chi conviene?facile domanda schifosa risposta.manteniamo la nostra testa sbagliata o meno,ma libera dal pensiero altrui.Solo nostra.

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  2. Siamo destinati a morire e va bene così Manuel. Ma non voglio morire di vecchiaia per una scelta altrui. Voglio essere io, anche il fautore della mia morte.

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  3. poco importa se abbiamo la testa sbagliata o giusta. chi se ne frega. si muore una volta sola e tutti noi decidiamo come farlo. se da vivi oppure no.

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