30 settembre 2009
A OGNI REAZIONE CORRISPONDE UNA REPRESSIONE. SEMPRE. E NON C'E' CHE DA GUARDARSI ALLO SPECCHIO.
trovare il vuoto in ciò che prima credevamo fosse tutto.. ad ogni passo che facciamo diventiamo sempre più insignificanti.. quel che prima sembrava speciale adesso è diventato ordinario. ordinato contro il caos che ho sempre preferito. ma non è ancora finita. mettendoci un altro po' d'impegno possiamo fare anche di peggio. ora che tutto quel che ci è rimasto è solamente la nostra carne siamo davvero liberi. ora che abbiamo gioito come mai avremmo sperato e pianto come mai avremmo voluto ci siamo riscoperti davvero vivi. ma continuiamo a farci dei nostri discorsi inutili e disarmanti come i nostri fiori che muoiono ogni notte. questa città è una pistola con il silenziatore rotto. perchè una città che non è di plastica sanguina. ma noi abbiamo abbastanza coltelli in tasca da non farci mettere paura dalle sue strade affilate. è quel che non si vede, il problema. è quel che non si tocca, il problema. è quel non si udisce, il problema. il problema è che siamo noi a non essere di plastica. e quel che ci fa paura è ciò che gli altri non riescono a percepire. Come molti di voi io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione. Ne godo quanto chiunque altro. ma vogliate convenire che, in realtà, noi non siamo uguali. noi siamo profondamente diversi. noi siamo in profondità diversi. noi siamo in profondità diverse. ma a volte capita di incontrarsi anche quaggiù. e allora noi, questi altri noi, siamo simili anche se non uguali. ma da questo "noi" che è una cerchia ristretta si eliminano sempre più "tu". e io vedo i tuoi occhi. troppo stanchi per confessarlo nei miei, proprio identici ai tuoi. che abbiamo odiato, gridato, ferito, alle volte persino ucciso. ora è il momento di fottercene. e chissà se riusciranno a cambiarci. chissà se riusciremo a cambiarci.
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Che riusciraNNO a cambarci, credo sia impossibile,forse ci riuscireMO noi..ma perchè farlo?! NOI NON SIAMO UGUALI a nessun altro e non c'è cosa più bella al mondo.."il mondo fa schifo perchè è vario" ricordi? Beh allora,continuiamo a scoprire le nuove città,prendendo autobus notturni con gente mai vista prima,da soli..senza vere e proprie armi però..io almeno continuo a rischiarmela, perchè comunque,se non lo faccio io,chi altro può? Io non voglio cambiare e se è arrivato il moment di fotermene, metto un punto e vado a capo..E tutto questo forse lo devo anche a te..e dei nostri discorsi inutili ne farò tesoro! P.S. finalmnte di ordinario nella mia vita, non c'è più nulla.anzi si..gli autobus =)
RispondiEliminaMi sono trovata stanca. A riflettere. Ho iniziato ad urlare contro chi avevo a fianco per fargli capire che ero stufa delle parole, dei discorsi, delle supposizioni. Che effettivamente quando hai bisogno di un contatto, di una carezza, del calore della pelle, questa non c'è e sei comunque solo con i tuoi problemi e i tuoi dolori. E sentirmi dire "Ti sono vicino" mi fa solo più arrabbiare, al tal punto che gli ho gridato contro che non ci facevo nulla con le parole, con il dispiacere che per un attimo fingeva di darmi. Non ci faccio nulla, tutto passa come olio sull'acqua. Ma quando accade così, come un fiore che ha perso la linfa avvizzisce, anche il mio corpo si retrae a qualsiasi supplica. E mi svuoto pericolosamente, mi isolo, mi chiudo. Anche se nella mia testa ci sono mille e mille pensieri, mille desideri, mille necessità. Le reprimo. Perchè dico a me stessa che sono tutte illusioni e riflessi distorti della realtà.
RispondiEliminaAllora mi perdo nella musica, nelle note regalate e stento a pronunciare parole, rimanendo ad ascoltarle. Posso scrivere, ma solitariamente. Non riesco più a comunicare.
Odio tutto quello che mi circonda, l'assenza di emozioni, l'assenza di movimento (anche lentissimo e non percepibile), l'impotenza nel non poter cambiare tutto questo.
E mi conosco, accumulo fino all'inverosimile e poi crollo rovinosamente mettendo a repentaglio tutto quello che chiami "sicurezza, tranquillità, ripetizione".
E quando sto così, mi chiudo in me stessa e sento il vuoto. Mi rannicchio per terra e cerco di saldarmi e non riesco. L'Anima inizia ad urlare e non riesco a fermarla, non voglio sentirla, tutto accelera. E non mi resta che sedare la mia necessità di emozione, colmare quel nulla.
Così dolcemente scorre il sangue fuori dalle mie vene e le urla escono, il nulla si tinge di rosso, le emozioni affiorano, la mia fame si placa, vedo nuovamente la vita.
Dovremmo fottercene, hai ragione. Immergendosi l'uno negli occhi dell'altra, trovando quel contatto che chiuda il circuito delle nostre emozioni facendole saltare in un sovraccarico di energia.
E' sempre così, ogni volta che vengo qui mi sento a casa. è come se fossero parole già lette, parole già vissute.. ogni volta così. e mi perdo, e mi fermo, e penso. c'è sempre il rovescio della medaglia e molto spesso tendo a non guardarlo, ma poi vengo qui e mi sembra che quel rovescio in realtà sia il dritto. è come se fossimo seduti al bancone di un bar e ce le racontassimo queste cose. strano e surreale.
RispondiEliminati abbraccio :)
Ottima soluzione,il più è riuscirci,riuscire a fermare i pensieri,scartarli,eluderli,accantonarli,sputarci sopra e dire chi se ne frega.Chiudendosi al mondo si può fare,vivendo il proprio,laggiù nel profondo come dici tu,ma in fin dei conti dove siamo sempre stati se non qua,nel profondo,la superfice e la superficialità,non è mia.
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