di eserciti di quattro cinque persone. della realtà oltre la verità. di stelle che cadono senza fare rumore. del sole di dicembre e di desideri distorti. di noi che siamo stati ingoiati e risputati trasformati. dei silenzi che ci devastano e delle assenze come presenze costanti. delle vene che non si tagliano bene e della rinuncia di un dio imperfetto. di anime rifatte e mani che tremano. del vivere oltre l'esistere.
mi chiami e mi dici che hai deciso che andrai a studiare a Roma. hanno aperto un'altra fabbrica di arrivisti e capi d'azienda. una specialistica in truffa e furto legale. da piccoli ci sporcavamo nello stesso fango, facevamo il bagno nello stesso mare. ci siamo ubriacati bevendo dalle stesse bottiglie sottocosto, abbiamo scoperto l'amore nello stesso giorno e il piacere fisico nella stessa notte. crescevamo liberi e volevamo esserlo per sempre. noi non avremmo fatto la fine dei surrogati di esseri umani che avevamo intorno. ora guardo quello stesso mare a cui io torno spesso e la spiaggia è cambiata sotto le sue carezze e i suoi schiaffi. è quasi irriconoscibile. quasi come lo siamo noi. migliorare o peggiorare è solo una sfumatura tra punti di vista differenti. l'aspetto costante e obiettivo è solo il cambiare. ho sempre odiato l'accento nordico quindi adesso non amo più sentirti parlare. le tue radici sono prima marcite e adesso si sono del tutto spezzate. costruiranno un ponte per unirci ma non servirà a niente. che ci siamo divisi per sempre. non raccoglierò più i tuoi cuori che per strada perderai e dirotterò i tuoi voli per non farti tornare più. in questa repubblica democritica ma per niente attiva. ci tengono in crisi perenne e controllata per non farci sperare più. per non farci sparare più. tutta l'inutile cultura universitaria e l'esperienza per i quartieri degradati di queste città violente. che volevamo imparare a raccontare e invece ci insegnano ad ingannare. e ci bocciano agli esami perchè non vogliamo accettare il fatto che debbano esserci delle regole per dire la verità. e ci bocciano agli esami perchè non vogliono accettare il fatto che si deve dire la verità. e ci bocciano agli esami perchè non vogliono farci dire la verità. allora gli lasciamo la verità e ci prendiamo la realtà. cambiano i modi e le forme del dire ma il succo acido del discorso resta sempre lo stesso. camminare ad occhi chiusi è un gioco troppo facile. ciò che è straziante è aprire gli occhi e vedere ciò che abbiamo intorno. straziante è il fatto che se ci hanno portati a rimpiangere il nostro passato più buio vuol dire che il nostro presente è ancora più oscuro e nauseante. che la lotta armata era quantomeno sincera. questa calma apparente è invece qualcosa di sporco e viscido che risplende all'esterno. siamo come i vecchi indiani. imbottiti di rum e gioco d'azzardo. il re vestito d'oro è strafatto di coca pura e noi ci accontentiamo della coca tagliata male. per sentirci tutti un po' più qualcosa. per non sentirci più ciò che in realtà siamo. e non siamo più tanto sicuri di essere tutti uguali. non siamo più tanto sicuri di voler essere tutti uguali.
..il ricordo, si sa, trasfigura la realtà
la verità se ne sta sulle stelle più lontane..
..cosa rimane di noi
ora che ci siamo amati ed odiati e traditi
e non c'è più limite?..
..che cosa resta dei sogni che avevamo nella testa?
Dire che non siamo sicuri. E basta. Il tempo piega la nostra volontà, o quella dei più deboli. Il semplice per una volta ci attira. E vorremmo cancellare tutto per poi tornare ad essere. Si, ma cosa? Stesso dilemma. Le nostre scelte portano all'essere reietti da tutto quello che è società, i nostri pensieri scardinano i valori più ferrei, le nostre azioni sono additate come peste. E allora si sceglie, da che parte della barricata stare. E tutto cambia, semplicemente come a volte lo è bere tequila e leggere un messaggio, interpretarlo, sorridere. E la mattina dopo rileggerlo. E capirne il contrario di tutto.
"Reprimono il desiderio solo quelli che lo hanno tanto debole da poterlo reprimere; l'elemento repressivo o ragione ne usurpa allora il posto e fa da guida a chi non sa volere. Così frenato, il desiderio si fa gradualmente passivo, fino a non più essere che ombra di sé."
Il desiderio si fa gradualmente passivo, fino a non più essere che ombra di sé.
"A volte non basta la propria volontà. A volte non basta neanche quella di due persone per perseguire lo stesso scopo." Mi disse un Amico. Avrei voluto dirgli "Almeno proviamoci ..." ma persi l'istante e finì tutto nel vuoto.
Dire che non siamo sicuri. E basta. Il tempo piega la nostra volontà, o quella dei più deboli. Il semplice per una volta ci attira. E vorremmo cancellare tutto per poi tornare ad essere. Si, ma cosa? Stesso dilemma. Le nostre scelte portano all'essere reietti da tutto quello che è società, i nostri pensieri scardinano i valori più ferrei, le nostre azioni sono additate come peste. E allora si sceglie, da che parte della barricata stare. E tutto cambia, semplicemente come a volte lo è bere tequila e leggere un messaggio, interpretarlo, sorridere. E la mattina dopo rileggerlo. E capirne il contrario di tutto.
RispondiElimina"Reprimono il desiderio solo quelli che lo hanno tanto debole da poterlo reprimere; l'elemento repressivo o ragione ne usurpa allora il posto e fa da guida a chi non sa volere.
RispondiEliminaCosì frenato, il desiderio si fa gradualmente passivo, fino a non più essere che ombra di sé."
non siamo più tanto sicuri di voler essere tutti uguali.
RispondiEliminami piace molto!
Il desiderio si fa gradualmente passivo, fino a non più essere che ombra di sé.
RispondiElimina"A volte non basta la propria volontà. A volte non basta neanche quella di due persone per perseguire lo stesso scopo." Mi disse un Amico. Avrei voluto dirgli "Almeno proviamoci ..." ma persi l'istante e finì tutto nel vuoto.