13 ottobre 2009

sapeva di tabacco stagionato sotto la pioggia acida di un luglio inoltrato. ci fumavamo finte sigarette sotto l'acqua che cadeva giù da un cielo livido come le nostre braccia martoriate dalle nostre tristezze più insensate. che per sopportare i vuoti che avevamo intorno ci riempivamo di tutta la merda che riuscivamo a trovare. tu mi dicevi di non preoccuparmi che anche se in ritardo tutto si sarebbe sistemato. avevamo terminato le riserve di tutti i nostri sorrisi migliori. ci restavano da bere solo le lacrime più amare. io che ti chiedevo se anche per te ne valeva davvero ancora la pena. mi hai risposto in un gioro di festa ma non per noi. le bottiglie di vino stappate a colazione e il non incrociarci gli sguardi affilati per settimane che diventavano mesi. io che non so più dove sei tu. tu che non sai più chi sono. noi che non siamo più noi. tu che sei solo tu. io che non sono più niente ma tutto.

1 commento:

  1. E in questa ultima tua frase,mi si gela il sangue e mi si irrigidisce la pelle.Silenzio.ascolto

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