30 giugno 2009

quel difetto dava un certo fascino ai tuoi sorrisi più falsi

affidiamo le nostre anime a imprese di distruzione. i nostri cuori bisognosi di una ristrutturazione. io lavoro sodo e solo. tu fa la tua parte e sparisci quando sarà il momento. troverò un'altra bocca per le mie foto. le tue spariranno in fondo al cassetto degli oggetti del passato. intanto studio un modo per mostrarti il mostro che disconosci. contando una a una le volte che mi guarderai intristita. quegli sguardi saranno il mio respiro. rendersi nonamabile per potere continuare a vivere. farti del male adesso per non ucciderti nel tempo. non chiedermi dove sta il problema perchè tanto non troveresti la soluzione. il problema è che tu non sei la dissoluzione che attendo.

2 commenti:

  1. ... e che dire di tutti quei cuori in attesa di ristrutturazione, del lvoro su se stessi pagato sempre troppo poco,di tutte quelle foto sommerse sotto metri di polvere in fondo al cassetto dei ricordi, di quel continuare ad amare un mostro di sensibilità nonostante tutto, nonostante Lei. E poi, sul finale, una piccola splendida, necessaria rivincita: "il problema è che tu non sei la dissoluzione che attendo". Parole che scavano.
    A rileggerti Manuel, con molto piacere.
    Grazie per aver visitato il mio blog.

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  2. sembra così strano, eppure succede, più di una volta, di leggere i propri pensieri da qualche parte, esattamente come sono stati pensati da te...

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