26 febbraio 2009

e se smettessimo di riconoscerci? sarebbe un bene

"e se smettessimo di riconoscerci?
se improvvisamente diventassimo altro, irriconoscibili, sconosciuti.
a quel punto, potremmo anche odiarci.
così come potremmo davvero amarci.
no, no che non mi riconosceresti.
hai visto "l'anima gemella"?
ah, si?
beh, io non ci credo."

cambiano i corpi e cambiano anche le anime. cambiano i piaceri, gli uomori, le parole, le sensazioni, il modo di volgere lo sguardo alle cose, il modo di sputare parole e di adagiarle dolcemente sui tappeti bianchi. cambiano i nostri modi di non vederci, di ignorarci per la strada. e cambia il modo in cui ci facciamo del male con un abbraccio. arriverà il giorno in cui non riusciremo più neanche a parlarci. useremo lingue differenti. poi ci incontreremo ubriachi, nel delirio delle feste di massa. torneremo ad amarci ma solo per un giorno. giusto il tempo che la ragione torni a prevalere sui sentimenti. o forse sarà solo un'illusione. e se smettessimo di riconoscerci? potremmo finalmente non esistere più, scomparire nel tempo e nelle differenze. potremmo finalmente perdere le nostre ombre, quelle che non riusciamo più a toccare.

"cosa penso della nostra generazione?
penso che abbia talmente paura di abbandonarsi alle emozioni da sentire continuamente la necessità di abbandonarsi all'incoscienza.
no, non penso che la nostra generazione abbia perso. semplicemente, non ci ha mai neanche provato.
si, quella dei nostri genitori ci ha provato. ma si è arresa subito, alle prime difficoltà.
la nostra no, non ha mai avuto l'interesse di iniziare.
io? beh, io faccio parte dell'altra metà. non ho più tempo per pensare a tutto questo. sono troppo occupato a pensare a me stesso e a quel poco che ho intorno.
no, non vuol dire che sono diventato apatico. solo, forse, un po' più materialista ed egoista di prima.
si, lo so. ma che ci vuoi fare? è la vita. cerco solo di sopravvivere."

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