di eserciti di quattro cinque persone. della realtà oltre la verità. di stelle che cadono senza fare rumore. del sole di dicembre e di desideri distorti. di noi che siamo stati ingoiati e risputati trasformati. dei silenzi che ci devastano e delle assenze come presenze costanti. delle vene che non si tagliano bene e della rinuncia di un dio imperfetto. di anime rifatte e mani che tremano. del vivere oltre l'esistere.
avremo bisogno di una trasfusione di buoni propositi. tra le eterne distanze e le infinite ripartenze. nella nostra totale mancanza di fiducia. quando eravamo distanti eppure così vicini. quando siamo vicini eppure così distanti. perse tutte le guerre di indipendenza dai legami più complicati. le nostre vite con fusi orario da continenti diversi. chilometri di fili trasparenti tra le nostre anime, ingarbugliati ai fuori programma. tanto anche se parlassi non sentiresti niente. ci sono troppe pubblicità e poche zone d'ombra. magari se ci fosse un modo per tenersi distanti si potrebbe anche sperare. altro assenzio in fiamme sui nostri isolamenti forzati. che ci sono rimaste in testa tutte le parole inopportune. l'attesa ai tempi della comunicazione immediata. quando sentirsi e vedersi non è mai come toccarsi. quando speri di perdere tutto. e gli scontrini smarriti delle nostre promesse. arrivederci amore a quando saremo peggiori. che ci hanno rubato anche l'estate e quella strana cosa che non ci faceva dormire. per tutte le volte che non abbiamo avuto la forza per ferirci e per i risvegli perduti. i costanti ci vediamo presto per modo di dire. per tutti i sorrisi che non sono serviti a niente. magari ci fosse un modo per tenerci vicini. potremmo ancora permetterci il lusso della meraviglia. il romanticismo ai tempi dell'inquinamento. dei cieli senza più stelle. nuotiamo tra i sacchetti della spesa dismessi e i bicchieri vuoti della sera prima. tra le bottiglie con dentro lettere di licenziamento da questa vita. cosa c'è di bello nel nascere in riva al mare se è un mare di rifiuti. e scopiamo sulle spiagge dimenticare per dimenticarci. sotto le mura delle case abusive. e dovrà pur esserci un condono per i nostri rapporti illegali.
tanto anche se parlassi non sentiresti niente. ci sono troppe pubblicità e poche zone d'ombra.altro assenzio in fiamme sui nostri isolamenti forzati. che ci sono rimaste in testa tutte le parole inopportune. l'attesa ai tempi della comunicazione immediata. quando sentirsi e vedersi non è mai come toccarsi.
Non esiste una parte che preferisco maggiormente rispetto ad un altra.... ma questa è sicuramente quella che "sento" di più.
tanto anche se parlassi non sentiresti niente. ci sono troppe pubblicità e poche zone d'ombra.altro assenzio in fiamme sui nostri isolamenti forzati. che ci sono rimaste in testa tutte le parole inopportune. l'attesa ai tempi della comunicazione immediata. quando sentirsi e vedersi non è mai come toccarsi.
RispondiEliminaNon esiste una parte che preferisco maggiormente rispetto ad un altra.... ma questa è sicuramente quella che "sento" di più.