23 giugno 2010
TRA L'INUTILITA' DEI NOSTRI DISCORSI PIU' IMPEGNATI
saremo clandestini per sempre. in questo paese del si sa ma non si dice. in questo perenne silenzio stampa forzato. e chissà se saremo in grado di riconoscerci quando e se ci capiterà di scontrarci. ora le nostre vite sovrappeso perdono pezzi in tutti gli aereoporti. con i cani della finanza che ci vengono allegramente incontro per gli odori che ci siamo portati dietro dalle città più lontane. la deframmentazione dei nostri desideri più grandi e la difficile sopravvivenza dei ricordi. immaginando i futuri più improbabili tra le nostre mani che si stringono solo di notte e le parole non dette e quelle gridate. mentre i tassisti notturni non provano pietà per le nostre divisioni infinite. in questa città per cui abbiamo trovato l'antidoto. quando hai cercato di spiegarmi la tua teoria su una vita felice insieme a me e io non ho capito un cazzo. con il mio rifiuto per il farsene una ragione. con la lucidità dell'impossibilità del cambiamento immediato. con il disprezzo verso la comodità dell'adattamento. ci hanno incastrato tutti. nell'illusione dell'essere importanti nei nostri piccoli ruoli da società civile ed evoluta. è una fine inevitabile. quando a sedici anni pensavamo ad un mondo ingovernato e a venti credevamo di poterlo cambiare partendo dal basso. e adesso? adesso si bruci Troia con tutti i suoi abitanti anestetizzati. che Atlantide si inabissi e non riemerga mai più. che l'intero pianeta scompaia e non venga mai più ricreato da un dio imperfetto. nel frattempo faccio un altro bagno in mare, prendo ancora un po' di sole e..cazzo, ho finito le sigarette. e non ci vediamo già da un mese. pazienza. vado a farmi un'altra birra.
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Mi viene da pensare ai tempi del liceo. Quando ogni motivo era buono per digrignare i denti, quando di motivi ce n'erano davvero. Adesso ce ne sarebbero molti di più ma forse non c'è più la voglia. Mi viene da pensarci e mi viene anche un po' di nostalgia. Che di quei tempi passati non ci è rimasta neanche una fotografia. E i ricordi, beh, come scrivi tu, sopravvivono molto difficilmente. Cancellati da tutti gli abusi necessari. Di discorsi inutili e impegnati ne facevamo così tanti, forse troppi. Quanto basta per far sì che adesso ne abbiamo abbastanza. Lo stesso vale per le azioni inutili e impegnate. E a cosa è servito? "Lo ricordiamo come quello che non ci ha provato mai. Fa' che non parli di me. Fa' che non parli di me." Solo a questo, forse. Ma, come abbiamo sempre pensato, noi siamo le persone più importanti che esistano. Tutto il resto, è nulla. Solo Noi, per un numero che va' da uno e finisce quando finiamo di contare le persone che sono per noi importanti. Tutti gli altri, sono Nessuno. L'adattamento..in realtà, sappiamo adattarci più noi che gli altri. Altrimenti, saremmo già morti da un bel pezzo.
RispondiEliminaBevo un'altra birra anch'io. Ma, a differenza tua, io non posso darle quel sapore fresco di granita al limone. Malgrado tutto, certe cose solo nella nostra isola.
ps. Il silenzio. Più di tutto. E le labbra che sanno di Campari e Arancia vera.
se la gente anzichè "credere", avesse il coraggio di "chiedere", alle volte scoprirebbe di aver ragione....
RispondiEliminaSi è decisamente il coraggio quello che manca....
Grazie per avermelo ricordato!