13 luglio 2010

CON LO STESSO APPARATO RESPIRATORIO DEGLI SQUALI. E NON SOLO QUELLO.

e all'improvviso arriva i silenzio. pesante come il cielo che inizia a sbiadirsi. i nostri giorni che non hanno mai ventiquattro ore sezionati nei modi più diversi. alla fine l'asfalto è sempre bagnato e rosso. la violenza deve pur sfociare da qualche parte. e noi sempre felici, sorridenti e disponibili per contratto. il buon umore come convenzione sociale. dici che dormo sempre troppo poco. sarà che mi sembra una perdita di tempo che non possiamo permetterci. l'incompletenza del pronome io. e per sentirci vivi finiamo sempre a farci del male. nella stagione dei ritorni momentanei che tanto poi ci spargeremo di nuovo tutti per le città di questa italia Patetica. sarà dopo la fine dei rapporti stagionali come i nostri lavori di merda. che la stabilità è un concetto estraneo alla nostra generazione precaria in tutto e per tutto. le vene dei nostri amici che per fortuna non si tagliano bene. giuro di dire la verità, solo la verità, nient'altro che la verità: io odio la razza umana. a parte qualche rara e significativa eccezione. la nostra apatia che ha radici nell'impossibilità. la difficoltà della nostra sincerità. come il tuo culo fasciato di nero e le nostre bocche sporche di noi.


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