20 ottobre 2010

chissà se riusciremo mai a tenere a mente almeno gli errori del passato.in questo presente che ingoia tutto ciò che è stato.che fine faranno questa volta tutti i nostri verbi al futuro e questo amore che a volte non riesce a sopraffare l'odio per tutto il resto. ma non fartene una colpa. è una questione d'istinto. è una disfunzione dell'immaginazione. anche se mi sembra più che reale il modo in cui ci stanno privando di ogni possibilità. ma tu lavora. lavora e compra. compra perchè ne hai bisogno. lavora perchè devi essere utile ma non a te stesso. lavora compra e vota. al resto ci penseranno loro. tu lavora compra vota e dormi sonni tranquilli alla luce alternata del televisore acceso. una sola morte commovente ci aiuterà a dimenticare tutte le nostre colpe. un'intervista con tanto di lacrime per convogliare tutte le nostre emozioni su una sola insignificante tragedia di cui non siamo complici. per allontanare l'orrore che porta le nostre firme. e mi chiedi pure perchè ho bisogno dell'ennesimo bicchiere per allontanare l'incubo di questa follia collettiva. siamo maschere da esibire agli occhi della gente e ci vergogniamo delle nostre stesse inquietudini. una generazione umiliata dalla sua stessa ignoranza. che volterei le spalle a tutto e tutti e non avrei più bisogno di un nuovo computer di leggere il giornale del caffè al bar della fila alle poste di cambiare font ai post di studiare la società post-industriale e di tutto ciò che non è strettamente legato a noi. e ci trasferiremmo fuori città a vivere fuori orario fuori campo fuori da ogni schema ma finalmente non ci sentiremmo più fuori posto. e invece ci hanno tolto anche la poesia. adesso stringimi finché siamo in tempo che tanto moriremo comunque. che tanto moriranno comunque. sempre troppo tardi, purtroppo.

2 commenti:

  1. Purtroppo. La maggior parte delle persone non comprende ciò che è e si lascia trascinare da ciò che potrebbe essere o che sogna. Sono ancora con le mani in mezzo alla terra mentre guardo gli altri volare così in alto, che divengono puntini all'orizzonte. E non so chi ha ragione. Se loro con la loro illusione o io nella mia disillusione. E ogni tanto torna il Sole. Riesci ad alzare lo sguardo, a stringere gli occhi e provi a sorridere. Finché non lo senti trafiggerti la pelle e fa male ancora una volta. Non siamo abituati a tutto questo. E fanno male anche le tue carezze sulla pelle, fanno male i tuoi silenzi nelle mie urla della notte. Fa male respirare la stessa aria perché non posso stringerti ... finché siamo in tempo ... che tanto moriremo comunque... Le Mie Mani nella Terra e i Tuoi Capelli Ricci che sanno di Mare.

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  2. quì non ci sono illusioni e non ci sono disillusioni. c'è solo la realtà. non c'è più molto spazio per ciò che potremmo o per ciò che vorremmo. tanto moriremo comunque, già. quindi prendiamoci ciò che riusciamo a raggiungere, afferriamo ciò che riusciamo a sfiorare e che gli altri volino pure in alto. è ritornato il sole e questa volta non è andato via. riscalda ancora, nonostante la pioggia, nonostante il mare non sia più una distesa piatta, nonostante gli occhi debbano ancora riabituarsi alla luce. che invece siamo abituati a tutto questo.

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