27 ottobre 2010

L'ESAGERAZIONE DELLE TRE LETTERE N O I. CI VORREBBE UN PRONOME PER INDICARE SOLO ME E TE E NESSUN ALTRO


e non ci eravamo mai presi sul serio. nè noi nè quel nostro modo di mancarci appena. ma adesso i nostri occhi hanno sguardi migliori e niente su cui posarsi quando nelle nostre camere lontane regnano silenzi che sono imperi che cadono al suono delle nostre suonerie personalizzate. la musica che anticipa la tua voce. la colonna sonora delle nostre conversazioni infinite. abituarsi alle sirene della polizia che esplodono improvvise come un urlo che squarcia la calma della domenica. nel silenzio surreale della città. la città sporca del sangue incrostato del sabato notte. ai colloqui di lavoro non ci vado neanche più vestito bene. tanto alla fine non ci faranno mai sapere niente. ti richiamo dopo. dopo che avrò deciso cosa fare della mia vita. quindi richiamami tu che io potrei non farlo mai. e come spiegarti il modo in cui queste storie si impadroniscono della realtà. come un mondo immaginario possa a volte rapire e lacerare chi lo concepisce. forse perchè non è esattamente fantasia. e perchè continuare a farlo non so proprio dirtelo. so solo che lo faccio anche se non vale niente in termini economici quindi pratici quindi significativi.

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