5 maggio 2009
ogni riferimento a soli o lune realmente esistiti o esistenti, è puramente voluto.
la notte che passa lascia un raggio di sole. la forza necessaria per gridare vita mia, a noi due. in questo teatro degli orrori che è la vita le risate sono sinistre. riflessi automatici del bisogno di vivere. la felicità è sovversiva, più che rivoluzionaria. da rivoltare ci sono solo i cassetti. in cui cercare un altro sogno che non sia ancora stato ucciso. in mancanza di superstiti non avremo più niente da perdere. saremo capaci di fare qualunque cosa. anche di sputare veleno in faccia a quel sole che nasce nuovamente. mentre saremmo contenti se restasse per sempre dall'altra parte del mondo. noi che amiamo la luna, le mille lune di cui ci circondiamo. il sole, quello, può anche andarsene a 'fanculo. con tutti i suoi ipocriti sorrisi e le sue frasi melodrammatiche del cazzo. la luna è fredda. è reale. se la notte porta consiglio il sole porta solo frasi vuote. senza più alcun senso. noi restiamo fedeli alla notte mentre il sole tradisce sè stesso. il sole parla, illumina, sorride, abbraccia e poi scompare all'orizzonte. lasciando...niente. la notte è violenta, gelida, oscura. colpisce, ferisce, uccide, graffia. ti strappa sorrisi a morsi. poi va' via piano piano con la promessa di tornare. lasciandoti esausto per l'eccesso di vita. lasciandoti pieno di sensazioni vere. quindi, sole: va' pure dove cazzo vuoi ma restaci. notte: tu sei mia, almeno fino a quando lo vorrò.
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notte, io sono tua.
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