22 marzo 2009

..lo giuro, sono un romantico...a modo mio..

“stasera ti invito a cena. solo io e te.

si, davvero. ti porto a mangiare alla mensa dell’università.

poco romantico? dici?

è che io e la galanteria non ci siamo mai capiti. siamo troppo diversi.

per me è romantico dividersi in due lo stesso acido e uscire dalla via retta della banalità. è romantico bere insieme una bottiglia di vino. ma senza usare i bicchieri.

ah, tu non bevi? e non fai neanche uso di droghe. ho capito. ma non hai mai neanche provato?

no. beh ma allora…vabbè, cambiamo discorso.

no, non ascolto quel genere di musica. vedi, è perché non bevi e non ti droghi.

si che c’entra, come no?

ma che cazzo ne sai? mi conosci da due giorni. che cazzo ne sai di quanto mi rovinano la vita queste cose.

beh, pazienza. la vecchiaia al momento non mi interessa.

di cosa mi importa? beh, non lo so. di tante cose.

mi importa di oggi. mi interessa di me, della mia vita presente. vaffanculo il passato e chi se ne fotte del futuro.

no, non sono nichilista. o forse si. chi se ne frega di quello che sono. sono questo. punto.

troppo antipatico? si? beh, è perché non sono ancora abbastanza ubriaco. sono ancora nella fase del veleno alcolico.

ahha, no no. sei tu a non essere il mio tipo. sarai pure una bella figa ma di cosa dovremmo parlare noi due? non è che posso stare tutto il tempo a sparare cazzate per sembrarti simpatico.

dovresti cercarti uno studente di giurisprudenza. sarebbe l’ideale per te.

si, lo so. sono uno stronzo. ma non è colpa mia. è dio che mi ha sputato fuori così.

ti sembro uno che crede in dio? ma neanche per sogno.

ah, tu si? e dimmi, come te lo immagini? e come le giustifichi tutte le cazzate che fa?

ah, vero. il libero arbitrio. voi avete una giustificazione per tutto.

vabbè, lascia stare. sennò finisce che divento davvero cattivo. meglio farmi un altro cocktail. per l’aperitivo uno non basta.

bevo troppo? no, questo è niente.

e che ci vuoi fare, mi piace.

no, non sono un alcolizzato. non credo proprio che diventerò uno di quei mariti che tornano a casa ubriachi e picchiano la moglie.

no che non odio la mia vita. mi piace, davvero.

perché mi faccio del male? ma che cazzo ne sai di come sto.

no, non è così. è un po’ complicato da spiegare e io non ho proprio voglia di farlo con te.

si si, ok. senti, ci vediamo. vado a farmi un giro.

ok, sono anche maleducato, fa niente.

vaffanculo anche a te. ciao”

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