6 marzo 2009

basta un poco di birra e la pillola va' giù



in queste sere d'attesa andremo a dormire strafatti. ma ognuno nel suo letto. ma solo dopo aver preso tutto quel che si può da questa città. ci vuole una botta di vita, per poter ritrovare il punto da cui far ripartire le parole. c'è qualcuno che attende le tue frasi ben costruite e tu non sai come cazzo si alzano muri solidi e resistenti. è sempre stato tutto un po' fragile, sempre campato in aria. adesso c'è bisogno di solidità. ora che le aspettative astratte iniziano a farsi concrete. dunque va' via e lasciamo in disparte. e tu resta lì dove sei, lontana nel tempo e nello spazio. tu che ancora non esisti, invece, fatti avanti. nel frattempo restano solo le parole, le bottiglie, le pilloline, le immagini da imprimere su carta opaca, le mille sigarette da bruciare, le corde della chitarra da spezzare, il borsone da riempire e disfare di continuo, le notti insonni, le caffettiere da svuotare da solo. il tu che diventa lei, per iniziare a mettere delle distanze. e i tempi verbali giusti da usare, per non confondere il passato con il presente, il presente con il futuro e il futuro con il passato.

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