6 dicembre 2010

DI RICORDI INTERMITTENTI E DI FUTURI ABBOZZATI


e anche quando non c'è più niente da fare resta comunque tanto da dire. è la città che ci ingravida di parole. è questo amore che ci infebbra la vita. ed è quello che ti meriti. però ricordati dei nostri peccati passati e di tutte le volte che ci siamo squarciati le braccia nei quartieri neri. erano vie intitolate a uomini di stato poeti artisti santi e altri nomi di gente a noi sconosciuta. essere sinceri ed essere insensibili. l'inestimabile valore di questi pezzi di carta che non sanno volare. che ci venivano incontro le madri rimaste orfane di figli spariti ormai per sempre. essere spietati ed essere comprensivi. incomprensibile è questo bisogno di trovarsi da una qualche parte della barricata e non riuscire invece a vivere al di fuori di tutto senza averne paura. tengono i negozi aperti tutta la notte per noi che non abbiamo un centesimo. le luci di natale e le lacrime di dicembre per noi che non abbiamo un cazzo da festeggiare. arriverà un giorno e sarà interminabile. sarà per noi che parliamo da soli e per tua madre non ha più niente da raccontare. esplodono in terra quei nostri amori che ci sembravano epocali e invece erano solo un' ouverture tra l'altro male interpretata. e sopravviveremo ancora ai nostri ricordi intermittenti ai futuri abbozzati e ai versi delle canzoni come manganelli della polizia.

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